Gli alunni del Liceo “Giudici Saetta e Livatino” di Ravanusa e dell’I.T.C. “G. Zappa” di Campobello di Licata in finale al “Festival Mondiale di Creatività nella Scuola” di Sanremo

Venerdi 5 Maggio, sul prestigioso palcoscenico del Teatro dell’Opera del Casinò Municipale di Sanremo, la nostra scuola rappresentata da un gruppo di alunni e docenti sarà presente all’ “Eurotheatre“ GEF 2017 – Rassegna Internazionale del Teatro di Scuola. L’opera, selezionata per partecipare alla fase finale del Festival, è “Shasa la muta” scritta da Lillo Ciotta, che sarà rappresentata in prima mondiale proprio in occasione del Festival. Questo il cast che, porterà in scena l’opera: Alida Avarello, Giovanni Intorre, Gabriele Messina, Luigi Gattuso, Clarissa Di Pasquali, Matilde D’Angelo, Damian Cani, Giuseppe Messinese, Clara Avarello, Alessandro Casuccio e Chiara Giordano, supportati dalle docenti Luisa Vinci e Maria Assunta Sammartino. Musiche originali: Giuseppe Giglia – Scenografie: Giuseppe Rizzo – Aiuto Regia: Luigi Progno – Regia Lillo Ciotta.

Il Dirigente Scolastico prof.ssa Adriana Letizia Mandracchia che, insieme al D.S.G.A. Carmela Tornammè e al Consiglio d’Istituto hanno voluto fortemente appoggiare l’iniziativa, che tra l’altro fa parte di un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, sono certi della buona riuscita della iniziativa volta a offrire ai propri studenti la possibilità di confrontarsi con altre realtà ed esperienze creative.

E’ prevista la partecipazione al Festival di circa 20 nazioni di tutto il Mondo. La cerimonia delle premiazioni avrà luogo sabato 6 Maggio presso il Teatro “Ariston” di Sanremo.

Ciotta Lillo (regista): “Shasa la muta” è la mia opera prima nella quale provo a raccontare, attraverso le parole ma soprattutto attraverso i silenzi, il viaggio “in salita” della donna nel tempo. L’obiettivo principale del racconto, non è solo quello di far conoscere al pubblico una o più vicende dove la protagonista è la donna ma, soprattutto quello di indurlo a riflettere sui messaggi che timidamente affiorano dal racconto stesso. La “Muta” è la “donna di sempre”, sulla quale “la storia inesorabilmente si ripete”. E’ posta al centro del Mondo ma, nello stesso tempo è costretta a “rubare” quanto dagli altri viene considerato “rifiuto” e buttato via, che poi lei, rende “utile”. In “Shasa la muta”, troviamo la parte peggiore dell’essere umano, che poi, si trasformerà in parte “buona”. I temi trattati, ci si augura possano essere, per il pubblico attento anche alle “sfumature”, motivo di profonda riflessione, soprattutto sul nostro atteggiamento nei confronti degli “altri”. Due sono le figure “misteriose” sempre presenti nel racconto: la Muta e il Narratore. E proprio loro due, nel finale, ci regaleranno una gradita sorpresa, lasciando intendere, a chi vorrà intendere, quale sia la loro vera identità. L’obiettivo finale è di porgere al pubblico partecipante la gradita sorpresa, che consiste nell’accorgersi, durante la performance, come anche nel “viaggio” a volte frenetico della nostra vita, conviviamo senza rendercene conto, con presenze “buone” che ci accompagnano. Il finale …lo scopriremo piacevolmente alla … “fine”.